"Or come salvare la cittα in mezzo a tanti elementi di disordini e d'imminenti pericoliá? Tra tutti gli espedienti che si offrivano alla mia mente agitata per la gravezza del caso, uno solo parvemi se non di certa almeno di probabile riescita e lo tentai. Pensai di prevenire le tristi opere dei camorristi offrendo ai pi∙ influenti capi un mezzo per riabilitarsi. Laonde, fatto venire in casa il pi∙ rinomato di essi, sotto le apparenze di commettergli il disbrigo di una mai privata faccenda lo accolsi alla buona e gli dissi che era venuto per esso e per i suoi amici il momento di riabilitarsi dalla falsa posizione in cui avevali sospinti non giα la loro buona indole popolana, ma l'imprevidenza del governo il quale aveva chiuse tutte le vie all'operositα priva di capitali (...) Improvvisai allora una specie di guardia di pubblica sicurezza come meglio mi riusc∞ a raggranellarla tra la gente pi∙ fedele e devota ai nuovi principi ed all'ordine, frammischiai tra questo l'elemento camorrista in modo che anche volendolo non potea nuocere".
Liborio Romano, Memorie politiche, Napoli, 1870, pagg. 19-20